Viaggio nella tradizione del Sapone di Marsiglia: dalla Rivoluzione Industriale ad oggi

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Nella prima puntata della storia del Sapone di Marsiglia siamo giunti all’Editto di Colbert (1688), che fornisce indicazioni precise per la produzione dell’ormai famoso sapone. Continuiamo insieme questo affascinante e profumatissimo viaggio nel tempo!

Un nuovo metodo di produzione: la Rivoluzione Industriale
 

La produzione artigianale del Sapone di Marsiglia subisce una battuta d’arresto a partire dalla metà del XVIII secolo, con l’avvento della Rivoluzione Industriale. Nelle fabbriche, nuove tecnologie e macchinari sostituiscono le tradizionali metodologie produttive e contribuiscono allo sviluppo dell’industria saponiera moderna. Questo sviluppo è strettamente legato alle più recenti scoperte della chimica: riveste particolare rilevanza quella di Nicolas Leblanc, un chimico francese che nel 1790 brevetta un metodo capace di convertire il sale comune in soda artificiale. La tecnica viene presto adottata dalle industrie francesi… ma non da quelle inglesi, che risentono della tassa sul sale imposta dall’Impero. 

Nuovi ingredienti all’orizzonte: il contributo delle colonie francesi 


L’impiego esclusivo dell’olio d’oliva, stabilito dall’Editto di Colbert nel 1688, viene meno a partire dal XIX secolo, grazie ai tesori naturali offerti dalle colonie francesi. Al pregiato “oro liquido” si affiancano adesso numerosi altri oli vegetali d’oltremare quali palma, papavero, palmisto, cocco e infine dattero, curiosamente noto come “oro del deserto”. È anche grazie a questi nuovi ingredienti e al conseguente abbassamento dei costi che l’industria del Sapone di Marsiglia riceve una nuova spinta, sia nella produzione di sapone per il bucato che nella filiera dedicata alle saponette per l’igiene personale. 

Nasce L’Amande: eccellenza della saponeria Marsigliese

Nel 1884 nasce la “Huilerie & Savonnerie de L’Amande”, che affonda le sue radici nell’antica saponeria marsigliese “Garcin e Rabattu”. Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo, L’Amande consolida la sua fama non solo in Francia, ma anche in Italia e nelle colonie francesi, grazie a una mirata rete di distribuzione dei suoi prodotti. I bombardamenti causati dal secondo conflitto mondiale segnano l’inizio di una nuova era: durante gli anni ‘50 L’Amande varca le Alpi per stabilirsi a Savona, diventando italiana a tutti gli effetti, mentre cessa l’attività dell’originaria Savonnerie francese. 

Il nuovo marchio eredita non solo la clientela e i macchinari, ma anche le formulazioni originali, mantenendo intatta la sua eredità storica.

 

Da oltre un secolo L’Amande produce i suoi saponi (solidi e liquidi) secondo l’antica metodologia marsigliese, che prevede 6 giorni e 6 notti di cottura in caldaia. 

Oggi L’Amande è uno dei cinque marchi di sapone più antichi al mondo

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